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sabato 31 agosto 2019

Maeeeeestraaa Sono il Collegio Docenti....

MAEEEESTRAAA il primo collegio docenti è alle porte!


Ammettiamolo, a nessuno sorride l'idea di tornare nel carnaio di quella sala dove sentire il Dirigente Scolastico parlare delle cose di scuola per circa un paio di ore. Per quanto debba ammettere abbiamo una Dirigente Scolastica con vena cabarettistica che alleggerisce molto il clima dei collegi, quelle due ore proprio pesano già solo al pensiero. Che fare?


CHE FAI TU AL COLLEGIO?

Mi costa bonarie prese in giro, anche e sopratutto da me stessa, ma la piccoletta dai codini biondi e sempre apparentemente distratta che ero...è rimasta in me ed esce fuori in questi contesti.
Io, come potrai immaginare, di solito disegno e dipingo ad acquarello durante i collegi ed i corsi se capita, ed a tal proposito mi sono comprata una confezione portatile,comoda e ben organizzata per acquarellare ovunque (la trovate su Amazon).


Il pennello con serbatoio per l'acqua permette di non dover girare con bottigliette ed inondare i colleghi (sono un tantino maldestra e purtroppo è già accaduto), ed è incluso nella confezione.
Un piano sotto l'ultima palette di colori permette di mescolare per ottenere il colore o la sfumatura che si desidera. 
Lo sketchbook l'ho comprato altrove, a Rouen, ma si trova anche su Amazon (è più forte di me, devo comprarmi qualcosa per disegnare quando viaggio anche se ce l'ho). 

Sketch Book, art creation della Talens. Non è acquarellabile ma comunque regge abbastanza bene gli acquarelli.


MA COSA DISEGNARE?

Tutto! Tutto è ispirazione (anche per i vostri bimbi) e tutto aiuta ad esercitare lo spirito di osservazione. Ogni particolare è degno di nota se lo osserviamo con attenzione (avvisate i colleghi però o si sentiranno a disagio); la mano che regge la bottiglietta d'acqua, quella scarpa particolare nella foggia, quell'orecchino abbinato alla collana oppure la pettinatura di quella collega.  
All'ultimo collegio di Giugno per esempio mi sono soffermata sulle piante che stavano sugli armadietti della secondaria. 

 
Mi sentivo esattamente come le piante...disidratata e stanca.


E pace se ci sono sbavature! A volte le sbavature sono proprio ciò che rende accattivante il disegno, quelle imperfezioni che lo rendono diverso da un prodotto perfetto.


Altre volte ci si concentra sulla visione d'insieme, senza bisogno di essere dettagliati, precisi, basta rendere l'idea. 







Chi ama disegnare, lo fa su qualsiasi superficie, quello che conta è muovere la mano. 
Se non sapete disegnare (o ritenete di non saperlo fare), ci sono dei disegnini molto molto semplici chiamati "doodle". Sono facili da fare, ottimi per fare un poco di pratica.
Su Pinterest se ne trovano tanti esempi.
Un semicerchio, una retta e due righette curve ed ecco che hai fatto una pianta, ma si possono fare anche altri tipi di piante, come i cactus. 



Ma potete anche fare creature marine, e se ci prendete la mano insegnare a farle ai bambini. 


Non te la senti di fare i doodle? Nessun problema, un sistema infallibile che aiuta molto la concentrazione anche da adulti (provato sulla mia e sulla pelle di amici) sono le CORNICETTE!!!! 


 Consiglio però di fare quelle più semplici, elementari, non troppo elaborate, altrimenti sei obbligato/a a contare, stare attento a quello che disegni, e finisci col perderti quello che si dice. Anche per queste, in mancanza di idee, c'è tutto un meraviglioso mondo di cornicette su Pinterest.

Mi rendo conto che sto invitando (ed incitando) alla distrazione, cosa che mi potrebbe sicuramente valere un bel rimprovero da qualsiasi Dirigente Scolastico, sono Lucignola nell'animo. Per correttezza, ma lo penso sinceramente, invito sempre a considerare il proprio livello di attenzione e quanto ci occorre per rimanere attenti e concentrati. Io riesco ad essere più attenta disegnando, ma quello che vale per me, non vale per tutti, pertanto se non sei arcisicuro/a di riuscire a mantenere l'attenzione provando a fare anche solo i doodles, meglio evitare e farli magari a casa o in altri contesti. 

Conoscere se stessi (e riconoscere i propri limiti) è il primo passo per essere buoni insegnanti (e belle persone).  

Buon  primo Collegio Docenti dell'a.s. 2019/20 a tutti

Maestra Imperfetta

 
 

giovedì 29 agosto 2019

Esporre o esporsi?


Concorso 2016 
Prova orale

Non sono mai arrivata a fare prove orali per concorsi docenti prima di allora, quindi...
 cosa fare? Come funziona? Come si organizza? Cosa devo sapere e cosa evitare?

Vado a vedere gli orali altrui giusto per vedere che errori evitare, perché il principio su cui mi baso è che se urta me, figurarsi una commissione. 
Vedere da esterni le prove altrui è sempre molto istruttivo perché, quando esponiamo una presentazione, un'idea o una lezione, è importante anche come parliamo. Dal momento che so che sei un docente che segue corsi, si aggiorna, partecipa a webinar, ti sarai reso ben conto di quanto uno stile espositivo snervante inficia l'apprendimento dei contenuti ed influenza indirettamente anche parte di questi attivando il pregiudizio (è umano, non c'è da vergognarsene).

Il risultato di quel pomeriggio a guardare le altre aspiranti al ruolo fu proficuo. Quel giorno mi scrissi sopra l'agenda questi punti: 

- nessuna pausa  

- nessun tentennamento

- Prontezza nello spiegare le procedure tecnologiche

- Attenzione alla pronuncia delle parole straniere

- Attenzione alla fluidità del discorso

- Concludere le frasi iniziate

- Non intercalare 

- Non guardare sempre le diapositive

Questi sono i risultati delle osservazioni delle concorsiste e degli sguardi, domande e commenti della commissione giudicante. Se ti basta questo, spero di esserti stata utile, in fondo sono cose cui ci si arriva con un poco di ragionamento. 
Una buona giornata

Maestra Imperfetta



 
Sei un'anima curiosa e vuoi approfondire? Seguimi..

NESSUNA PAUSA

Le pause solo se sei un attore di teatro. Non significa che devi parlare a macchinetta senza respirare, ma evitare pause lunghe aiuta notevolmente. Il sistema migliore è trovare il giusto ritmo per ragionare e parlare senza rischio di incorrere in errori dovuti spesso alla fretta di esporre il contenuto. 

NESSUN TENTENNAMENTO

I tentennamenti sono quelle pause più o meno lunghe quando ci fanno qualche domanda, quei momenti tragici in cui non solo ci colgono alla sprovvista, ma non abbiamo tempo di elaborare una risposta e non la conosciamo nemmeno questa risposta. Meglio essere onesti ed ammettere la propria ignoranza in merito ma non far attendere la risposta, specialmente quando i minuti a disposizione sono contati.

PRONTEZZA NELLO SPIEGARE LE PROCEDURE TECNOLOGICHE

In realtà questo serve per i nuovi concorsi docenti dove è richiesta la conoscenza tecnologica. Se inserisci file audio/video nelle slide, se metti immagini o parli di programmi, mettiti nelle condizioni di spiegare a chiunque come hai fatto o l'immagine che darai sarà di quella che "ci prova a far fesso", che si è fatta fare il lavoro da un altro e lo spaccia per proprio. 

MA IO  ME LO SON FATTO FARE PERCHE' NON SONO MOLTO BRAVO/A
Nessun problema in questo caso, ma ricorda che l'onestà intellettuale è la dote più importante di un docente, perché dobbiamo dare l'esempio noi per primi, quindi meglio ammettere di essersi fatti aiutare ma tenersi preparati anche solo per domande procedurali sull'apertura di una mail, lavoro su excel o su office, insomma conoscenze di base. Abbasserà di qualche punto la tecnologia ma i punti che si guadagnano in immagine verranno messi in altro.

ATTENZIONE ALLA PRONUNCIA DELLE PAROLE STRANIERE

Benché la mia pronuncia non sia perfetta, se c'è una cosa che non digerisco e urta i nervi più di ogni altra cosa è sentire una parola banalissima e conosciuta in inglese pronunciata all'italiana.

Se inserisci parole straniere premurati di sapere come si pronuncia

Un docente dovrebbe dare l'impressione di sapere di cosa sta parlando e questo passa anche attraverso la pronuncia.
Non sai come si pronuncia quella parola? Nessun problema, internet ci viene in aiuto con il sito che ti aiuta in caso di ignoranza (nel senso che ignori) o temporanea amnesia : 

FORVO - https://forvo.com/  

- Inserisci la parola che ti serve nel box

- Clicchi sulla lente di ingrandimento 

- Ti appare la scelta tra due colonne "Words" - parole e "Phrases" le frasi di uso comune in cui la parola è spesso inserita.  Scegli dalla colonna "Words" la parola.

- Scegli la pronuncia che ti interessa, troverai la provenienza di chi pronuncia nelle parentesi accanto al nickname.
Buon ascolto

ATTENZIONE ALLA FLUIDITA' DEL DISCORSO

Uno degli errori comunemente commessi è aprire mille parentesi e non chiuderle, o chiuderne la metà. Quando si fa un discorso è come quando si racconta la trama di un film, di una serie o di un libro: c'è un inizio, un corpo e una fine.
 Quando si espone un progetto di una lezione più chiari si è e meglio è e questa chiarezza si ottiene con un discorso fluido, senza parentesi. Se ti interrompono serve concentrazione per non perdere il filo del discorso, io me la sono risolta con  "ci arriviamo" ed ho proseguito con la mia esposizione, ma alla fine del discorso ho ripreso la domanda che mi aveva interrotta e risposto.

CONCLUDERE LE FRASI INIZIATE

Collegata al punto precedente, questa è una delle bestie nere di tutti, me compresa, quando si parla anche informalmente. Le mezze frasi, quelle sospese per lasciar intendere il finale all'interlocutore, spesso danno l'impressione di voler tenere quest'ultimo all'oscuro di qualche significato recondito nascosto che non deve emergere. Niente di peggio per un'esposizione, ha l'unico effetto di indisporre e nulla più. Se inizi una frase, abbi il coraggio di chiuderla.

NON INTERCALARE

"Eeehm" 
"diciamo"
"praticamente"
"dunque"
E molte altre sono le parole, espressioni verbali che, con un tono esitante, spesso infiliamo nel discorso per prendere tempo. Assicuro che non danno una bella impressione, l'esposizione risulta frammentaria, incerta, facendo apparire impreparati anche i più preparati dei docenti. 
Come faccio a controllare questo problema?
 Concetrazione! Rallentare piuttosto il ritmo nel parlare, non avere fretta di esporre in modo da poter controllare intonazione della voce, contenuti e forma. 

NON GUARDARE SEMPRE LE DIAPOSITIVE

O i libri, o il materiale preparato. Pensa un attimo a come può vederti l'alunno, il docente, l'esaminatore se continui a guardare il libro, gli appunti o le diapositive che tu stesso ti sei preparato. Se un alunno fa una ricerca ma durante l'esposizione di questa continua a guardare i propri appunti, non ti viene da dirgli "ma l'hai scritta tu o hai fatto copia e incolla?". Insomma occorre mettersi nei panni di chi guarda per capire che se nell'esporre si guarda sempre e  costantemente la propria presentazione, sembra che non ce la siamo fatta noi. E non serve dire "eh ma non è così, giuro" perché ammettiamolo, saremo sempre portati a non credere agli altri così come gli altri non saranno inclini a crederci. Come fare?
Guardala il meno possibile, prenditi dei punti di riferimento nella diapositiva in modo che guardandoli per un secondo colleghi il concetto! 
Guarda la diapositiva solo quando cambi, in questo modo darai l'impressione semplicemente di  controllare che tutto sia come deve, non di dover ricordare quello che hai fatto. 


Ho seguito queste regole durante la mia prova orale incassando un bel massimo dei voti, ma ad avvalorare queste regole ci sono anche le esperienze raccolte durante i convegni, seminari e corsi di cui sono stata organizzatrice e utente. Spero che queste regole possano essere utili. Quando dovevo fare l'orale del concorso chiedevo se c'erano delle regole da seguire ma le risposte erano molto vaghe. Conoscere bene l'argomento certo è la base ma volevo di più. Dalla mia esperienza e dalle osservazioni ne ho tratto questo specchietto che offro a chi si vuole fermare a leggere, nella speranza di poter aiutare chi, come me allora, sentiva il bisogno di un elenco chiaro, semplice, da tenere sempre a mente.

Buona esposizione

Maestra Imperfetta